Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'Europa delle capitali

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Argan, Giulio 29 occorrenze

L'Europa delle capitali

degli Innocenti del Reni, in cui i due temi fondamentali della pietà e del terrore sono composti in un equilibrio architettonico e quasi simmetrico di

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pittura del Reni è quasi un repertorio di tipi di sentimento: i vari David sono la baldanza giovanile, i santi in preghiera la devozione, le Maddalena

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guida e quasi suggerimento sussurrato al devoto in preghiera, l’impiego di un linguaggio dimesso e talvolta logoro non esclude affatto l’impiego di altri

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pittore nello studio è, com'è stato suggerito, una dichiarazione di poetica, qui il pittore volge le spalle al mondo, è dentro il quadro. In quasi tutti i

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nei primi decenni del secolo il Bernini, modificando la pianta maderniana, aveva trasformato il progetto del palazzo Barberini, facendo di esso quasi

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, cioè, del primo soggiorno romano di Velázquez e di quello, quasi certo, di Louis Le Nain.

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non è una costruzione prospettica ma la rottura, il crollo di ogni schema; la rottura dello schema (di cui si riconoscono quasi sempre i frammenti

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una specie di verifica e di sanzione delle proprie attitudini sociali: quasi che ciascuno volesse vedersi com'è o come vorrebbe esser veduto dagli

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della porpora che pesa sul suo corpo esile e quasi contraddice alla sensibilità ansiosa del volto, delle mani fini e nervose; nel ritratto di due suore

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rovine è quasi un ammonimento morale a una civiltà consapevolmente urbana o moderna che ha l'orgoglio delle proprie creazioni. è un Memento mori, come, in

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patetico del paesaggio: nel Testa, nel Mola e, molto più, in Salvator Rosa i motivi paesistici (alberi, rocce ecc.) diventano quasi tipi psicologici: come

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della natura si identifica con il sentimento della storia e si proietta tutto nel passato, quasi evocando un bene perduto, nel Dughet sollecita a

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Non è un caso che questa pittura nasca e si sviluppi parallelamente, e in antitesi, alla corrente dei “romanisti” e degli “italianizzanti”: è quasi

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formano uno schermo sottile, che permette ai frutti un risalto quasi tangibile. Ma, appunto, quella condizione di spazio è così innaturale che le

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, la forma della creazione divina, dell'Eden; è una bellezza che si raggiunge dopo, quasi sublimando l'esperienza del contatto umano. Ecco perché, pur

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merce, a riconoscere con l'occhio o col tatto la qualità di una stoffa, di un servizio di cristallo, di un metallo sbalzato? Quasi sempre, infatti, la

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non siano in relazione alle cose. Quasi sempre gli oggetti delle nature morte hanno un fondo unito, al di là non c'è nulla; per quanto vicini, a

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, fanno parte del nostro spazio sociale, sono componenti della società in cui viviamo, siamo legati ad essi da rapporti di simpatia e quasi di

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costantiniana e del Pantheon; ma è anche una forma logica perché pesi e spinte, pieni e vuoti sono tra loro in rapporto quasi sillogistico, di causa

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combinabili, e capaci di generarsi, quasi spontaneamente, l’una dall'altra.

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determinato e immediato. Tutta o quasi tutta l’arte del Seicento, su piani e con direzioni diverse, e animata da uno spirito di propaganda, almeno nel

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tecnici, dimostrazione delle possibilità quasi illimitate della mente e dell’operazione umane. Come tali sono puramente strumentali, espedienti escogitati

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quasi realistica di certe parti si accompagna una visione miracolosa, senza che il passaggio dall’una all’altra appaia allo spettatore né ovvio né

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beatitudine. E non manca quasi mai il richiamo diretto all’esperienza presente: figure in costume moderno tra altre vestite all’antica o, semplicemente, un

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facciata è stata quasi raddoppiata dal Borromini), e la cui forma architettonica è definita dalla successione ritmica delle finestre. Il tessuto urbano

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della capitale si ferma, o quasi, con la morte di Sisto V e l’allontanamento di Domenico Fontana; ma il tema ideale della città-capitale come

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figurativa della civiltà occidentale fa nascere, quasi per contraddizione, un'arte popolare autentica, un multiforme e colorito folklore.

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riportati”, cioè pitture da cavalletto imitate in affresco. È quasi un programma: l’arte imita l’arte; più propriamente, imita l’immaginazione, ma l

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michelangiolesca un ciborio in forma architettonica, quasi un piccolo tempio; ma ogni struttura architettonica, accanto alle poderose membrature dei grandi pilastri

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